VITA DI SORGENTE – conclusione dell’11° percorso di Mindfulness per la Riduzione dello Stress

Oggi si è concluso un nuovo percorso di Mindfulness per la Riduzione dello Stress. Come un rito, pubblico una parte del testo che ho scritto durante la pratica di scrittura zen di questa mattina.
“Evviva la vita di sorgente! L’acqua, come scorre!
Cascate, rivoli, sussulti.
Correnti dolci, carezze, confidenze e intimità.
Correnti impetuose, confronti duri, senso di inadeguatezza e risentimenti.
La corrente spazza via tutto fino al mare.
I movimenti della vita nella coscienza si mescolano, puliti e purificati dallo scorrere nel tempo fino al grande mare.
Il mare è puro quanto la vita di sorgente?
I saggi custodiscono la memoria dell’acqua che ha danzato con la vita del mondo.
I bambini custodiscono lo scrigno con i semi delle danze potenziali.
Il momento presente dov’è? Intangibile, inafferrabile, appena lo cogli è già memoria. 
Ed ecco che tutto è già passato e tutto deve ancora verificarsi. Ed ecco la vita di sorgente!
Nel cielo, una nuvola e due gocce di pioggia sul mare. Un pensiero.”

La consapevolezza del vero sé

 

Esiste un contatto a cui possiamo abbandonarci,

esiste un momento in cui possiamo percepire noi stessi, con autenticità,

esiste un ascolto profondo che coglie dove siamo e dove possiamo andare.

 

Esistono azioni attraverso le quali l’intenzione può diventare realtà, in modo coerente.

Esiste un mondo esterno in cui poter condividere,

esiste un mondo interno in cui poter accogliere.

 

Esiste una terra nella mente, che è il corpo,

esiste un cielo nel corpo, che è la mente,

esiste una danza della vita tra cielo e terra, tra corpo e mente.

 

Esiste una danza fondamentale della vita: la creatività.

Esistono la vitalità, la curiosità e la generosità verso le esperienze di esseri umani,

esiste un mondo in cui possiamo essere tutti cullati dallo stesso battito.

 

La Bellezza delle Piccole Cose

Imparare a fluire con l’esperienza significa assaporare fino in fondo ogni momento discreto e rimanere ricettivi, attenti ad accogliere ciò che si muove in noi. Questo non è, però, l’unico passaggio importante da fare, perché in base alla coloritura specifica dell’esperienza che stiamo vivendo, tenderemo ad attaccarci ad essa, rigettarla oppure ignorarla.

Nel primo caso, il caso dell’attaccamento a un’esperienza piacevole, tenderemo ad alimentare un pensiero circolare che riflette la spinta del desiderio, attivato da un meccanismo fisiologico del corpo, che ne vuole sempre di più. E’ il caso di un buon pasto saporito, oppure di un odore gradevole, oppure un momento di divertimento, calore e intimità con un’altra persona, fino al caso estremo delle dipendenze patologiche.

Nel secondo caso, il caso del rifiuto, o avversione, di un’esperienza spiacevole, tutto il nostro sistema psico-corporeo impiegherà energia per cercare di allontanare da sé o non ripetere mai più quella esperienza. E’ il caso ad esempio di quando assaggiamo cibo avariato o che non ci piace, di quando facciamo un piccolo incidente in automobile  e come prima reazione emotiva spesso c’è la paura di rimettersi alla guida e l’impulso a rimandare il più possibile questo momento, fino al caso estremo di rifiuto della vita presente nella depressione.

Nel terzo caso, il caso delle esperienze neutre, spesso ci suscitano noia se non indifferenza, per poi a volte sfociare nel grande bacino delle esperienze spiacevoli. Spesso ci dimentichiamo che le esperienze neutre possono trasmetterci un senso di stabilità, pace e sicurezza.

E’ interessante osservare come in ognuno di questi casi, se assecondiamo la reazione che segue l’esperienza senza prenderne consapevolezza, assisteremo ad una mobilitazione di energia nella direzione dell’automatismo, un moto interno che occupa spazio psico-corporeo, o più semplicemente, mentale. Lo spazio mentale occupato da questi meccanismi reattivi, toglie ossigeno all’elaborazione e all’integrazione dell’esperienza all’interno del nostro sé, che dispone un minor quantitativo di spazio per accogliere la nuova esperienza in entrata.

C’è sempre una nuova esperienza da accogliere, pur piccola che sia, che può insegnarci qualcosa, arricchirci, ed essere il nostro più grande maestro.

Per fluire con la vita, quindi, è necessario accogliere l’esperienza da una posizione di consapevolezza, passarci attraverso e infine lasciarla andare. In questo modo possiamo imparare a vivere con pienezza il momento presente, accogliendo e superando la sofferenza, saper godere e gioire della bellezza delle piccole cose.

Un istante passa la fiaccola a quello successivo, che la passa a quello successivo, a quello successivo ancora, così da mantenere acceso il fuoco della vita nel suo costante fluire.

Approfondire le Pratiche di Consapevolezza: Una Scelta di Valore

La vita è un processo in continuo fluire e noi siamo parte di questo eterno divenire. Secondo la metafisica buddhista, in particolare nella tradizione Theravada a cui appartiene la meditazione Vipassana, o di chiara visione, non esiste una sola realtà ma quella in cui quotidianamente viviamo è solo una parte di quella che noi chiamiamo esistenza: la realtà chiamata convenzionale è quella che quotidianamente in modo grossolano viviamo, in cui proviamo piacere e dolore, in cui ci emozioniamo, ci spaventiamo, ci sorprendiamo, quella in cui amiamo, è la realtà dei concetti che ci servono per comunicare e iniziare il percorso verso la comprensione profonda. Poi ci sono le cosiddette realtà ultime che sottendono la realtà convenzionale. Attraverso le pratiche di consapevolezza, il porre l’attenzione in modo intenzionale e non giudicante, momento per momento, sull’attività della nostra mente (considerate non disgiunta dal corpo), ci consente di penetrare al di sotto della percezione data dalla memoria di esperienze passate, al di sotto degli schemi reattivi, al di sotto degli istinti, delle emozioni e al di là del pensiero, al di la dei concetti.

Possiamo superare la sofferenza quotidiana, accogliere lo scorrere della coscienza e osservarlo, possiamo abbandonare il nostro limitato senso del sé ed espanderlo fino a contenere l’intera umanità. Attraverso la conoscenza di insight che si sviluppa con l’approfondimento nella pratica meditativa possiamo fare spazio ad una conoscenza chiamata di visione profonda, ovvero che non nasce attraverso I concetti e le lenti deformanti della percezione discorsiva, ma che semplicemente avviene quando lo spazio della mente è pronto ad accoglierla. La conoscenza di insight è come un lampo che attraversa la coscienza, in cui tu sei sia all’interno che all’esterno, e porta un’informazione chiara, immediate, non elaborata, che poi verrà immediatamente aperta e resa discorsiva dal pensiero concettuale e narrativo. Questo tipo di conoscenza va poi integrata nella realtà convenzionale e permette di scegliere in modo consapevole, chiaro, le azioni da intraprendere giorno dopo giorno. Iniziare un percorso per superare la sofferenza attraverso le pratiche di consapevolezza può essere una necessità, ma approfondire la coltivazione della consapevolezza è una scelta, che comporta impegno, sforzo e un orientamento verso il vivere una vita di valore, per se stessi e per il mondo.

Mindfulness e Riduzione dello Stress

Noi viviamo in un mondo in continuo cambiamento, in cui le informazioni viaggiano veloci e l’intelligenza artificiale sta pian piano minacciando la nostra possibilità di lavorare per guadagnarci da vivere.

Se non rispondiamo ad un messaggio o ad una email entro un paio d’ore veniamo giudicati come degli scansa fatiche.

Se prendiamo troppi giorni di ferie consecutivi mettiamo in difficoltà i nostri colleghi che dovranno fare il doppio turno perchè le attività non possono fermarsi.

Se chiediamo un congedo per maternità e poi per i successivi due anni nostro figlio si ammala in continuazione noi perdiamo le ferie, perdiamo la stima e spesso perdiamo persino il posto di lavoro.

Fermarsi è diventata una perdita di tempo.

In questo modo però quello che perdiamo è molto di più. Perdiamo il nostro equilibrio psicofisico, la nostra salute, la nostra presenza mentale. Perdiamo la possibilità di annoiarci, di desiderare, di riflettere su ciò che stiamo vivendo.

Questo scenario catastrofico non è altro che quello che viviamo quotidianamente senza rendercene conto, somatizzando i sintomi e cercando delle strategie per compensare lo squilibrio che si crea sempre di più nella nostra vita.

Per questo motivo lo stress e i suoi disturbi sono al centro dell’interesse clinico degli ultimi anni. Lo stile di vita cosi come l’alimentazione, l’aria che respiriamo, la qualità delle relazioni che instauriamo, infuiscono sulla nostra salute e addirittura l’epigenetica dimostra che sono capaci di modificare l’espressione genetica del nostro DNA.

Il percorso di gruppo per la riduzione dello stress che vi propongo può essere un primo passo per cercare uno stile di vita più sostenibile e consapevole. Prende il nome di MBSR, Mindfulness Based Stress Reduction.

Creato dal biologo molecolare Jon Kabat-Zinn nel 1979 negli Stati Uniti, è ora diffuso negli ospedali, nelle scuole, nei centri sportivi, negli studi di psicologia e nelle grandi aziende del mondo.

Mindfulness significa attenzione consapevole, presenza mentale, e può essere definita come il portare attenzione al momento presente, in modo intenzionale e non giudicante, momento per momento. 

E’ un modo per prenderci cura del corpo e della mente, sviluppando la capacità di stare nel qui e ora.

Il programma MBSR ha rappresentato negli ultimi venti anni una delle frontiere della mind-body medicine, che vede corpo e mente come sistemi interconnessi, in costante relazione e sincronia.

Il programma insegna un metodo gentile ma efficace che incoraggia il partecipante a sviluppare un profondo livello di esplorazione e sperimentazione nella vita quotidiana.

Permette di poter cominciare a prendersi più consapevole e profonda cura di sé.


L’MBSR consiste in 8 sessioni di gruppo settimanali della durata di 2/2:30 h, più una giornata intensiva e una pratica quotidiana da svolgere a casa tra una sessione e l’altra.

Questo percorso non è un rimedio miracoloso contro lo stress, è una via verso un nuovo modo di essere, più a contatto con sé stessi e con il mondo.

I corsi verranno attivati con un numero minimo di 8 iscrizioni. Il costo dell’intero percorso è di 300 euro. Il corso è un modo per imparare un modo di essere più a contatto con l’esperienza del momento presente.

All’interno di ogni percorso è prevista una giornata di pratica intensiva e un lavoro a casa quotidiano per allenare la pratica della consapevolezza nella vita di tutti i giorni.

Verranno fornite tracce audio, diari e letture per la pratica a casa.

Le sessioni di lavoro invece si svolgeranno in pratiche mindfulness guidate dalla conduttrice, momenti di condivisione in piccolo e grande gruppo e momenti di educazione allo stress in modo da trovare modi nuovi per aumentare il nostro benessere nella vita quotidiana.

Gli effetti positivi della pratica mindfulness sono ormai evidenziati da tantissime ricerche scientifiche: miglioramento dell’attenzione sostenuta, della concentrazione, riduzione del mind wandering, riduzione dell’ansia, aumento della capacità decisionale e della felicità, aumento dell’intelligenza emotiva, riduzione sintomi psicofisici legati allo stress.

Le persone che partecipano a un corso MBSR potranno partecipare agli incontri di pratica di gruppo mensili, a offerta libera. Questi incontri hanno l’obiettivo di mantenere un sostegno nella pratica e nelle relazioni che si creano tra i partecipanti. Incontrarsi per praticare insieme aiuta ad aumentare la qualità di vita, il supporto sociale e a integrare le abilità acquisite durante il corso nella vita quotidiana.

Mindfulness e Integrazione delle Esperienze di Vita

– considerazioni sul testo “Mindfulness e Cervello” di Daniel J. Siegel –

 

Diversi studiosi parlano delle potenzialità integrative della mindfulness, in particolare Daniel Siegel e i suoi collaboratori del Mindsight Institute, in California. Nel corso degli anni sono stati fatti diversi studi scientifici controllati e a livello neurofisiologico le ricerche presentano grandi sovrapposizioni. Il funzionamento della corteccia prefrontale sembra che abbia un ruolo centrale nell’effetto integrativo delle pratiche Mindfulness, e include nelle sue funzioni la regolazione corporea, il bilanciamento delle emozioni, la sintonizzazione con le altre persone, la modulazione della paura, la capacità di rispondere in modo flessibile agli stimoli, di avere insight e di provare empatia. La funzione della corteccia prefrontale è di tipo integrativo e lo sviluppo di circuiti di regolazione dà all’individuo una fonte di resilienza nel corso dello sviluppo, che assume la forma della capacità di auto-regolazione e dell’impegno con gli altri in relazioni empatiche. Questo è il focus di alcune recenti ricerche che esaminano il modo in cui i segnali che provengono dal cervello/corpo interagiscono con quelli delle altre persone nelle relazioni, nelle famiglie e nelle società.

Se consideriamo la Mindfulness come una forma di sintonizzazione interpersonale, arriviamo a pensare che l’integrazione neurale possa giocare un ruolo cruciale negli stati Mindfulness. L’integrazione neurale è la relazione che si stabilisce tra regioni cerebrali diverse che hanno differenti funzioni. Questa interconnessione a livello cerebrale permette una maggiore coordinazione ed equilibrio anche a livello funzionale. Quali funzioni vengono equilibrate?
1. La regolazione corporea
2. La comunicazione sintonizzata
3. L’equilibrio emotivo
4. La flessibilità di risposta
5. L’empatia
6. L’insight o consapevolezza cosciente di sé.
7. La modulazione della paura
8. L’intuizione: la saggezza del corpo è più di una metafora, è un meccanismo neurale per mezzo del quale elaboriamo modi di conoscenza profondi, che provengono dagli organi.
9. La moralità

L’integrazione neurale, oltre ad essere stimolata dall’attivazione della corteccia prefrontale mediale, può avvenire tra i due emisferi della corteccia. La coordinazione tra l’emisfero destro e sinistro nel plasmare il tono emotivo globale può essere una dimensione importante del modo in cui la consapevolezza mindful influisce sullo lo stile affettivo. Sembra che la Mindfulness favorisca comportamenti di avvicinamento con un incremento dell’attività elettrica frontale dell’emisfero sinistro. Metaforicamente, l’emisfero sinistro può avere una funzione di narratore e articolare linguisticamente la storia di vita di una persona, ma i beni nella memoria autobiografica sono conservati principalmente nell’emisfero destro. Detto questo, creare una storia coerente della propria vita, implica un’integrazione bilaterale dei due emisferi. Questo tipo di integrazione, consente di dare un senso logico coerente alla storia autobiografica di un individuo. Nella consapevolezza Mindful ci si focalizza spesso sugli aspetti del funzionamento corporeo. Se, quando si pratica Mindfulness, la mente è piena di chiacchiere verbali, si può supporre che ci sia una competizione neurale di base tra destra (sensazioni corporee) e sinistra (i pensieri verbali) con lo scopo di sfruttare le risorse del focus attentivo che si ha in quel momento. Questo potrebbe portare a un mutamento funzionale che allontana l’individuo dai fatti concettuali e linguistici e lo avvicina all’immaginazione non verbale e alle sensazioni somatiche dell’emisfero destro. Se questa narrazione, priva di parole, che assume la forma di un osservatore interno, è davvero una funzione dell’emisfero sinistro, allora possiamo supporre che lo stato mentale Mindful promuova l’integrazione dei due emisferi cerebrali, stimolando nella persona la costruzione di un senso di sé più integrato e la propensione per uno stile affettivo più sicuro.