Scegliere di diventare madre di questi tempi credo che non sia facile, così come, forse, non lo è mai stato. La maternità porta con se profondi cambiamenti, o sconvolgimenti, che creano ampiezza, spazio, vuoti. L’identità, il sè, viene stiracchiato, i suoi cancelli aperti, i suoi recinti ampliati. Tutto questo per poter accogliere una nuova vita, piccola, indifesa ma potente, destrutturante, una vita programmata per vivere ad ogni costo.
Una mia maestra di meditazione una volta mi disse: “Ah che bella opportunità diventare madre! Unica e preziosa per allenare la consapevolezza in azione!” Ecco, “consapevolezza in azione”, proprio non capivo cosa mi volesse dire. La consapevolezza portata momento dopo momento, intenzionalmente, in ogni piccola azione ripetuta e ripetuta all’infinito come cambiare un pannolino o allattare il piccolo? Quella presenza che si accende e riaccende in ogni momento e che non si pianifica come nella pratica “formale” ma che avviene e che ritorna in ogni piccolo momento della giornata, mentre facciamo le normali faccende di casa?
La qualità di questa attenzione è la presenza sollecita e amorevole, che prima di accogliere il piccolo fuori di noi, accoglie la bambina o il bambino che è in noi, che eravamo e che forse, un pò, siamo ancora. Uno sguardo sollecito che nota senza interferire ma anche un abbraccio tenero pronto a nutrire e a consolare, a scaldare e incoraggiare. Mi piace pensare che la consapevolezza in azione sia questo, un pò come diventare genitori di noi stessi e, attraverso di essa, risanare le vecchie ferite che sono in noi. Una presenza curativa che può rinnovarsi grazie alla nostra intenzione di essere presenti momento dopo momento.
Uno sforzo che aggiunge fatica alle sfidanti routine di una nuova mamma nascente? Può darsi! Ma quanta presenza e compassione può portare? Quanto valore può donare a quei piccoli momenti di relazione con il nostro bimbo/a e con noi stessi che, adesso, sembrano interminabili ma che, un giorno, improvvisamente, cesseranno. Cambiare un pannolino. Attaccare il bimbo al seno. Sentirlo piangere e consolarsi tra le tue braccia. Che effetto hanno questi piccoli gesti sul tuo panorama interiore, mamma? Wow. La vita, semplicemente complessa e prorompente.