Vi è mai capitato di percepire chiaramente quella linea sottile che sta tra il non più e il non ancora?
Quella linea che risiede tra fatti e desideri, tra ricordi e attese.
Quella linea che scintilla sotto il sole dopo una nottata di rugiada come il filo di una ragnatela intessuta da chissà chi, chissà dove, chissà quando.
Vi è mai capitato di sentire che sopra quel filo noi camminiamo, come esperti equilibristi, facendoci largo tra folate di emozioni e nebbie d’illusioni?
Il filo rappresenta il momento presente, e noi, con passo lento ma sicuro possiamo andare avanti, prendendoci il tempo per ammirare la vallata e scegliere con consapevolezza la direzione da percorrere.