Sviluppare una consapevolezza profonda di sé a volte può portare a situazioni scomode. La scelta tra mantenere la coerenza con ciò che sentiamo essere il nostro bene può essere in contrapposizione con le richieste che ci vengono dall’esterno, in modo particolare nelle nostre relazioni affettive. Come fare?
Maturare una piena consapevolezza di noi stessi ci mette di fronte ai nostri bisogni profondi, al nostro abituale modo di colmarli e all’efficacia o meno delle abitudini che nel tempo abbiamo consolidato. Una volta che siamo consapevoli di quella che è la nostra esperienza momento per momento, possiamo scegliere di comunicarla creando uno spazio in cui i nostri bisogni si affiancano ai bisogni dell’altro. In questa apertura, lo spazio della comunicazione e dell’ascolto, hanno luogo il confronto, lo scambio e la mediazione. Quanto possiamo cedere di noi stessi per andare incontro all’altro? Un incontro armonico tra i nostri bisogni e i bisogni dell’altro è davvero possibile?
Non credo che esista una risposta univoca a questa domanda, ogni relazione ha una propria danza interna, uno scambio reciproco che avviene nello spazio interno ed esterno della comunicazione. Da qui però, possiamo partire verso la costruzione di relazioni più consapevoli, basate sul qui e ora dello scambio comunicativo e sulla possibilità di modulare la vicinanza o la distanza interpersonale sulla base della coerenza con noi stessi e del rispetto verso noi stessi e gli altri. Una volta che abbiamo preso consapevolezza dei nostri bisogni profondi, abbiamo la responsabilità di rispettarli, pena un costante senso di infelicità creata con le nostre mani dal mancato ascolto e rispetto dei nostri bisogni profondi uniti alla mancata comunicazione di questi alle persone per noi importanti.
Costruire relazioni armoniche e nutrienti è possibile, il primo passo è prendere consapevolezza dei propri bisogni nel qui e ora.